
Animatore
Animazione
Animare i bambini.
Animare significa dar vita, infondere l’anima.
Come se i bambini l’anima non la possedessero, come se l’adulto fosse indispensabile per la crescita personale dei cuccioli d’uomo.
L’adulto spesso si crede capace di plasmare l’essere che il bambino in realtà è sin dalla nascita.
I superpoteri che gli adulti si attribuiscono sono sconfinati.
Succede che il bambino nasca con tratti personali molto distanti dall’ideale di mamma e papà e ciò può turbare, destabilizzare l’adulto. Il desiderio di “raddrizzare”, “reindirizzare” quell’animo verso terre più conosciute si fa sentire.
Ciò che non si conosce spaventa, meglio mutarlo o travestirlo perchè diventi più rassicurante.
Così può succedere che inconsciamente, o con consapevolezza, l’adulto tenti verbalmente e relazionalmente di “modificare” il comportamento, il pensiero, l’atteggiamento del bambino per renderlo simile a se o al proprio ideale.
Lottando con la sua persona, combattendo perché egli cambi a favore dell’adulto.
E’ una strada ardua e costantemente in salita poiché i bambini sono forti e si battono con caparbietà, costanza fino a che resistono.
Ma i bambini non hanno bisogno di questo.
I bambini necessitano di silenzio, di calma e di tempo per conoscersi, per ascoltare la voce di quell’anima che c’è dentro di loro e che già ha una sua definizione e attende semplicemente d’essere scoperta, in primis dal bambino e poi da chi gli sta accanto.
Montessori lo chiamava Il segreto dell’infanzia quel mistero custodito nell’animo di ciascun bambino che va lasciato libero di manifestarsi, di farsi vedere e scoprire.
Il genitore dovrebbe porsi curioso e trepidante di assistere allo sbocciare del proprio bambino, gradualmente, giorno dopo giorno.
Senza fretta, senza pregiudizi, senza progetti, ma solo con la responsabilità di farsi modello di giustizia, bontà, gentilezza, comprensione, calma ed intelligenza valori che andranno ad integrarsi con il carattere del bambino, che si incarneranno in lui con naturalezza, pazienza e gradualità.
Il bambino, facendosi adulto, imparerà ad adattare la sua persona ai vari contesti, alle esigenze familiari e sociali per farsi uomo sociale.
Cosa gli piacerà? Cosa odierà fare? Con quali strategie tenterà di aver ragione? Quali saranno i suoi punti di forza? La dialettica? La simpatia? L’ironia? Amerà la solitudine o il chiasso? Farà facilmente sforzo fisico o amerà tribolare nel cercare il termine più corretto? Come dimostrerà il suo affetto, riempiendo di baci o con un sorriso? piangerà se triste, urlerà o si chiuderà nel silenzio?
Nessuno lo può sapere, perché l’essere umano è in unica copia.
Lasciamo che egli cresca secondo il suo disegno e quello di nessun altro.
Si, può sembrare un’affermazione un po’ forte. Ma chi non è d’accordo che un pennarello sia un’arma in mano ad un cucciolo di due o tre anni?! Non solo per divani, tavoli, muri, vestiti o armadi, ma anche per lo sviluppo della loro competenza manuale.
Il Natale è alle porte! I nostri bambini riceveranno, come sempre, tanti doni. Alcuni ingombranti, alcuni piccini, alcuni complessi, alcuni banali. Senza conoscere a fondo un bambino è complesso fare un regalo “azzeccato”!
I tempi dei bambini per diventare esseri sociali sono molto personali.
Se qualche associazione, gruppi di genitori, cooperative, società, scuole, fossero interessate ad organizzare una serata per le famiglie sull’educazione a casa, scrivete a Montessoriacasa@gmail.com!
“E’ stato qui due ore! Mi ha tartassato di domande, di ogni genere: Quando uscite? cosa fate? perché c’è questo? perché c’è quello? dove mangiano? chi li serve? dove li cambiate? quanti bimbi sono? E basta! Non se ne poteva più!”
“No! non andare!”