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Non solo di latte è piena la tetta!

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“E’ sempre in braccio, non ne posso più!”

“Non fa che chiedere di ciucciare! ma non gliela do vinta!”

Il mondo del neonato cresce lentamente di giorno in giorno, di mese in mese a partire…..dalla tetta della mamma!

La tetta non rifornisce solo cibo, ma calore, conforto, amore, occasione di esplorazione sensoriale. Inizialmente il punto di riferimento, la base sicura del bambino è la sua mamma e nello specifico, il suo seno. La mamma e il suo corpo forniscono al bambino tutto il nutrimento fisico e psichico di cui ha bisogno, è qui che il piccolo sperimenta: guarda, tocca, ciuccia, colpisce, graffia, assaggia….lentamente questo mondo si allarga e il cucciolo comincia a mostrare interesse perciò che lo circonda: il tappetino, la culla, le luci, gli oggetti dell’ambiente, la sua cameretta, la sua casa etc.. e gradualmente quelle competenze sensoriali testate ed allenate nella sua morbida e calda base sicura, avranno occasione di essere messe alla prova ed arricchite!

Essere con il proprio corpo e con il proprio seno la base sicura dei nostri piccoli è un onore ed una fortuna da non lasciarsi scappare, ma da godersi a pieno, prima di trovarsi a chiedere: “mi dai un bacio?” e sentirsi rispondere: “ Domani mamma, domani.”

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MAMME E PAPA’ ALL’OPERA! SETTEMBRE: Latte di mamma!

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Da un articolo pubblicato su : ” Da mamma a mamma ” bollettino trimestrale della Leche League Italia nel 1998…” A tre mesi, piu’ dell’ 80% delle mamme allattano al seno. Il permesso di maternità per le mamme lavoratrici dura un anno con l’80% dello stipendio. Quando  tornano al lavoro, hanno diritto di fare interruzioni per allattare. Il governo ha dichiarato che il latte materno è la SPINA DORSALE DELLA VITA! Pochi anni fa un ministro del gabinetto Norvegese ha avuto un figlio e lo ha allattato. Questo fatto, forse, non è così degno di nota; dopo tutto una larga proporzione di politici di alto livello in Norvegia sono donne. Quello che invece vale la pena notare (e ci si puo’ ispirare) è che tutti quanti,  il pubblico, i mass media, ed i colleghi di lavoro, hanno dato per scontato che avrebbe allattato.

La donna Norvegese non “spera” di allattare se puo’; si aspetta invece di vedere altre donne che lo fanno- nei negozi, ristoranti, treni, in televisione. E’ molto limitata la scelta di latti artificiali, biberon e tettarelle disponibili, e costano molto. Ma la cosa piu’ significativa è che l’ allattamento materno ha un valore per il governo Norvegese “.
Questo articolo risale ad una quindicina di anni fa ! E’ allarmante pensare che già allora ,ed anche prima, nei paesi scandinavi  ci fosse una situazione così ” favorevole” all’ allattamento materno . Favorevole perchè , da una parte, le leggi che un governo emana al fine di ” promuovere” , ” tutelare” e ” sostenere ” le madri lavoratrici in termini di allattamento materno può aiutare molto la popolazione femminile in questo ruolo di ” nutrici “, fondamento,” SPINA DORSALE  della vita “!  E’ un utopia ? forse sì! o forse no ! Se questo si è potuto realizzare in Norvegia , è possibile in qualsiasi parte del mondo ! E come è successo in questo paese puo’ succedere anche da noi! Come si possono cmbiare le cose?  Un gruppo di donne sempre piu’ numeroso si è compattato ed ha rivendicato il diritto alla maternità e all’ allattamento dei propri figli ! Anche qui in Italia ed in molte parti del mondo associazioni come La Leche League e tante altre hanno lavorato con costanza e dedizione affinchè cio ‘ di cui oggi possiamo beneficiare si realizzasse. Ma non  basta! I  nostri figli sono IMPORTANTI  sono LA SPINA DORSALE DELLA SOCIETA’ DEL FUTURO , e noi madri di questo siamo pienamente consapevoli vogliamo dare il meglio ai nostri figli ed il meglio tanto per iniziare è il NOSTRO LATTE  che è ” specie specifico ” e rappresenta il miglior alimento per il nostro bambino. Esso fornisce tutti i nutrienti di cui hanno bisogno già dalla nascita (acidi grassi polinsaturi, proteine, ferro assimilabile). Inoltre, contiene sostanze bioattive e immunologiche che non si trovano nei sostituti artificiali e che invece sono fondamentali sia per proteggere il bambino da eventuali infezioni batteriche e virali, sia per favorire lo sviluppo intestinale.

Secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, dell’Unicef e dell’Unione Europea, recepite anche dal nostro ministero della Salute, l’allattamento al seno dovrebbe poi continuare per due anni e oltre, secondo il desiderio della mamma e del bambino.

???????????????????????????????I vantaggi per il bambino

È ormai condiviso a livello internazionale che l’allattamento al seno:

  • riduce l’incidenza e la durata delle gastroenteriti
  • protegge dalle infezioni respiratorie
  • riduce il rischio di sviluppare allergie
  • migliora la vista e lo sviluppo psicomotorio
  • migliora lo sviluppo intestinale e riduce il rischio di occlusioni

Alcuni studi, inoltre, hanno ipotizzato che il latte materno possa contribuire anche a ridurre il rischio di numerose patologie:

  • numerose infezioni (enterocolite necrotizzante, meningitebotulismo e infezioni del tratto urinario)
  • malattie autoimmunitarie, come per esempio il diabete di tipo 1 e di tipo 2
  • sindrome da morte improvvisa del lattante (Sids)
  • obesità nella vita adulta.

I vantaggi per la madre

Anche per la madre l’allattamento al seno ha delle ricadute positive:

  • quanto più comincia precocemente, accelera la ripresa dal parto e l’involuzione dell’utero e riduce il rischio di emorragia e di mortalità
  • riduce la perdita di sangue, contribuendo così a mantenere il bilancio del ferro
  • prolunga il periodo di infertilità post parto
  • favorisce la perdita di peso e il recupero del peso forma
  • riduce il rischio di cancro della mammella prima della menopausa.

Alcuni studi, inoltre, hanno ipotizzato che il latte materno possa contribuire anche a ridurre il rischio di cancro dell’ovaio e di osteoporosi.

E qui  viene spontaneo domandarmi : ” perchè è così difficile per tante mamme accettare il ruolo di  allattare a richiesta il proprio cucciolo ? “. Per ora l’ unica risposta che sono riuscita a darmi è da deputarsi da un lato alle difficoltà  nella gestione del lavoro ( purtroppo non siamo in Norvegia!!!) e dall ‘ altra, ad una radicata persistenza della cultura della separazione ancora tanto presente nella nostra società , che scoraggia l’ attaccamento che l’ allattamento al seno invece richiede e facilita .

Perciò la mamma si trova in difficoltà quando vede che il bambino non può essere facilmente lasciato ad altri, anzi spesso non desidera lasciarlo grazie all’ intenso coinvolgimento che l allattamento materno favorisce. Cosi si trova in conflitto con le persone che ritengono che ” debba trovarsi uno spazio” per se ” avere la propria vita ” o ” non trascurare il marito”  o ” il lavoro “. La naturale dipendenza e l’ ovvio bisogno di un bambino di essere a contatto  fisico con la mamma non è accettato dalla nostra cultura .
Non si ha fiducia nella spinta autonoma  del bambino a crescere, si ritiene che una persona per crescere debba essere costretta e che i traumi siano necessari alla maturazione dell’ individuo. La madre che è disponibile e sensibile alle richieste del bambino viene perciò messa in guardia sulle conseguenze del ” viziarlo” e del “fare tutto quello che vuole il bambino ” , per altro, senza rendersi conto, che tutte le manifestazioni di ” richiesta ” del neonato sono un suo  DIRITTO di essere umano  appena approdato in questo mondo e totalmente impossibilitato a provvedere a se stesso autonomamente ! L autonomia è una questione dei ” grandi ” ,non dei ” piccoli “( neonati).

L’ allattamento materno è in teoria quanto di piu’ semplice e pratico si possa immaginare: il bambino è con la sua mamma e se piange o ha qualcosa, lo si attacca al seno, e tutto torna a posto. Non servono attrezzature o conoscenze particolari, il latte è gratuito a portata di mano nella quantità e qualitò necessarie in ogno momento e il bambino è generalmente sano, tranquillo e soddisfatto. La cultura della separazione scoraggia la mamma che tiene molto in braccio il bambino, magari  portato nella fascia, allattato ” troppo”  ( a richiesta )e quella che desidera tenere il bambino nel letto con sè . Il sonno condiviso ,oltre essere comodo per non alzarsi ogni volta, è spesso essenziale per la riuscita dell’ allattamento al seno.

La cultura del distacco inoltre ha anche sviluppato dei modi di ” portare ” i bambini ( carrizzina, passeggino) che non si sposano  bene con la pratica dell’ allattamento al seno oltre a non permettere il ” contatto ” con la madre e il padre , importanti per la relazione con il bambino, e tanto altro.

Le donne che sanno quanta differenza l’ allattamento al seno può fare nella vita propria e dei loro neonati sono le stesse che hanno la possibilità di migliorare e cambiare le norme della nostra cultura.  Forse chi sta allattando il suo bambino apertamente ( ma discretamente) a una festa di famiglia, al parco, al supermercato davanti ai compagni del figlio maggiore, non ha mai pensato di stare facendo una dichiarazione pubblica, anche se involontaria .  Il suo esempio dimostra agli altri che l’ allattamento è importante, e che può essere realizzato da donne normali che vivono nel mondo reale.

IL POSTO GIUSTO PER UNA MAMMA E IL SUO BAMBINO E’ L’ UNO ACCANTO ALL’ ALTRA:

_  LE MAMME HANNO DIRITTO AD ESSERE MATERNE, CIOE’ AFFETTUOSAMENTE ATTENTE AI BISOGNI DEI LORO PICCOLI;
                                                                                          

_ I BAMBINI NON HANNO BISOGNO DI RICEVERE REGOLE, MA  RISPETTO PER I LORO RITMI ED ESIGENZE CHE CAMBIANO COL TEMPO E SONO DIVERSI A SECONDA DELLE SITUAZIONI;

_i BAMBINI SANNO AUTOREGOLARSI, E SONO SPONTANEAMENTE PORTATI VERSO I COMPORTAMENTI E LE ESPERIENZE CHE LI AIUTANO A CRESCERE E A SVILUPPARE UN RAPPORTO POSITIVO CON LA REALTA’ E CON GLI ALTRI;

_LE MAMME SANNO  COMPRENDERE BENE, E I BAMBINI SANNO ESPRIMERE CHIARAMENTE, QUELLO DI CUI HANNO BISOGNO PER CRESCERE E STARE BENE : SE PIANGONO, C’è UNA NECESSITA’ CHE VA SODDISFATTA, SE SORRIDONO BEATI, VUOL DIRE CHE SI STA FACENDO LA COSA GIUSTA ;

_LA FRUSTRAZIONE NON E’ IL MODO PIU’ EFFICACE PER MATURARE, ANZI!!!

_LA FELICITA’ NON HA MAI FATTO MALE A NESSUNO.

BIBLIOGRAFIA :  ” linee guida O.M.S. sull’ allattamento al seno “.

” Da mamma a mamma” da un articolo pubblicato  dalla LECHE LEAGUA ITALIA  basato sull’ intervento di Shera Lyn Parpia al seminario de LLLItalia dell’ 11/11/95 e revisionato dalle Consulenti  Anna Lowenstein e Isabella Repetto.  Che ringrazio personalmente per gli illuminanti spunti di riflessione ed informazione preziosissimi che sto condividendo con tutti voi .
                                                                                          

LETTURE CONSIGLIATE : “L’ ARTE DELL’ ALLATTAMENTO MATERNO”   LECHE LEAGUE ITALIA

            ” ALLATTAMENTO AL SENO:  Come nutrire felicemente il tuo bambino ” Paola Paschetto e Giorgia Cozza

 

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MAMME E PAPA’ ALL’OPERA! GIUGNO 2014: per una nascita naturale

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Facendo ordine in libreria in questi giorni, mi è capitato tra le mani un piccolo libro che lessi una ventina di anni fa!  Si narra di una nascita molto speciale. Di un bambino che, come tanti, viene al mondo. Raccontato da un medico/ostetrico che per primo e per la prima volta prova ad immaginare cosa prova il bambino nascendo e nelle prime ora di vita extra-uterina. Per alcuni fu una vera rivelazione (me per esempio!)  e per  altri fu “sconcertante”!!!  In quegli anni  si usava un’ assistenza al parto “medicalizzata”, il neonato era proprietà dell’ ospedale e veniva allontanato dalla sua mamma subito dopo il parto e lasciato solo in una culla termica per almeno 6 lunghissime ore e ancora di più se malauguratamente il piccolo nasceva verso sera. Poteva passare tutta la notte prima che incontrasse la madre. Durante il giorno veniva portato alla sua mamma ogni 4ore per essere allattato. La maggior parte delle volte questa lunga separazione e queste lunghe attese decretavano il fallimento dell’allattamento e gettavano la madre nella disperazione. Il piccolo poi… chissà che paura, che disagio senza la sua mamma, maneggiato da estranei e lasciato per la maggior parte del tempo nella culletta da solo, spesso in lacrime! E’ chiaro che avevamo perso completamente di vista la ” fisiologia ” del parto e della “nascita”, provocando in modo più o meno consapevole, disagi fisici, emozionali e psicologici a mamma e bèbè. I papà poi erano una figura marginale poco considerata, purtroppo. Ricordo che il mio primo figlio Andrès scegliemmo di farlo nascere a casa perchè mio marito ed io non potevamo accettare l’ idea che ce lo “portassero via” appena nato. Non avrei mai potuto sopportare una violenza del genere, sarebbe stato troppo per me! Martìn, il mio secondogenito, nacque ugualmente in casa e ci portò una gioia infinita nel condividere l’intimità della sua nascita.  Francisco, l’ ultimo nato, ci fece sperimentare l’esperienza ospedaliera, nonostante fosse tutto pronto per un altro parto domiciliare. Decidendo di nascere all’ottavo mese di gestazione, fummo costretti a recarci in ospedale con mille ansie ed un pò di delusione! Per fortuna  negli anni erano cambiate molte cose, c’ era molta attenzione al neonato ed alla sua mamma e nonostante la prematurità, Francisco appena nato rimase sul mio petto “pelle contro pelle” per molte ore. Questo primo contatto durò fino a che mi sentii pronta a portarlo al nido per un bagnetto caldo e qualche cura/coccola delle infermiere. Sono sempre stata vicino a lui vigile, attenta, senza mai perderlo di vista un minuto! Sono stata accolta, e mi sono sentita protetta ed ho potuto a mia volta accogliere e proteggere il mio bambino con tutte le attenzioni necessarie. Senza farlo mai sentire solo! Sono state molte le persone che hanno lottato in questi anni per il diritto ad una nascita “senza violenza” nel rispetto della biologia, fisiologia e natura fisica ed emotiva di mamma e bebè, me compresa! Ringrazio concludendo, il dott Frederic Leboyer per avermi destata dal torpore della “medicalizzazione della nascita” nel quale mi ero assopita!!!  LETTURE CONSIGLIATE : -” Per una nascita senza violenza ”  di Frèdèric Leboyer  e  ” APGAR 12″ di Alessandro Volta .