“Aiutami a fare da me” è forse lo slogan più famoso di Montessori. Facilitami la vita, dandomi un ambiente accessibile ed interessante, perché io possa riuscirci con le mie forze.
Spesso è però frainteso, come molte delle sue affermazioni, purtroppo.
Vuole che le metta le scarpe, anche se è capacissimo!!!
vorrebbe che l’aiutassi a mangiare, come se ne avesse bisogno!
vuole dormire nel lettone, ma stiamo scherzando!? ognuno nel suo letto.
camminiamo e vuole essere presa in braccio, con tre anni!!!
Queste richieste altro non sono che bisogno d’amore. Ci dicessero: “Mamma, ti voglio bene”, sarebbe molto più semplice comprendere il loro gesto d’affetto..
Queste frasi celano richieste e dimostrazioni di amore.
Forse vi vedono poco, forse se non fanno “disperare” non ricevono attenzione, forse stanno crescendo e hanno un po’ paura, forse hanno solo voglia di vicinanza, di contatto con la loro mamma o il loro papà.
Aiutami a fare da me, significa altro.
Significa: cerco di fare un po’ meno perché tu possa fare di più.
Con gradualità, con buonsenso, seguendo il ritmo di crescita del bambino e non dettandone uno nostro. E’ un lavoro che va iniziato fin da subito, anche quando sostituirsi ad un cucciolo di neanche un anno non peserebbe affatto. Quella sostituzione, però, pesa al bambino, allo sviluppo della sua autostima e della fiducia in se stesso. Le abilità acquisite non le sente totalmente come proprie e sarà abituato a dipendere dagli stimoli ed indicazioni esterne. “E adesso? cosa devo fare? cosa posso imparare?”.
Ti aiuto quanto serve.
Dobbiamo cambiare il pannolino: sai toglierti le calzetta solo? bene, fallo tu, io farò il resto.
Dobbiamo mangiare: due bocconi li puoi mangiare da solo? bene, io ti darò gli altri.
Dobbiamo allacciare la giacca? bene, io inserisco la cerniera nel cursore e tu la tiri su.
facciamo un pic-nic? le tue mani e bocca piccole hanno bisogno di un panino piccolo? ti farò un panino morbido e piccolo perché tu possa mangiarlo da solo, come me.
Il mio aiuto descresce in proporzione alla tua conquista di autonomia, non so come, quando, di quanto, ma questa è la strada e sarai tu, bambino mio, a guidarmi.