Click-Clack

unnamedClick-clack, schiocca Nina con la lingua, più volte al giorno da ormai qualche settimana. Io e mio marito non riuscivamo proprio a capire il significato di questo nuovo suono. Assomigliava al rumore prodotto dagli zoccoli del cavallo, ma non credevamo potesse essere quello…

Poi ieri sera, mentre in silenzio la osservavo giocare tranquilla nella sua stanza, mio marito si è avvicinato alla porta del bagno, ha acceso la luce e…. click-clack, ha fatto Nina… “Ecco!” ho esclamato “E’ l’interruttore della luce!”.

Ho così chiesto al papà di riprovare un po’ di volte ad accendere e spegnere la luce e ogni volta Nina ripeteva il suono: “CLick-Clack!”.

Quando sorridendole le ho detto: “La luce! L’interruttore della luce! Click-Clack!” Lei ha sgranato gli occhietti e mi ha regalato un sorriso di gioia per esser stata compresa!

questa è la mente assorbente.

Così Maria Montessori definiva quella del fanciullo. Tutto ciò che cade sotto gli occhi, le orecchie, le mani, il naso e la bocca del bambino è cibo per la sua mente e lo assorbe come una spugna per costruirsi come persona. La mente del bimbo piccolo è come una macchina fotografica che immortala e conserva ogni dettaglio dell’ambiente. Solo dopo aver incamerato un gran numero di stimoli attraverso i cinque sensi, inizierà a catalogare, associare, per poi scegliere, preferire, conservare o eliminare.

Un giorno presso l’asilo dove lavoravo, notai una bimba di 2 anni e mezzo dondolare nella stanza cullando la bambola. Il suo modo di ondeggiare mi pareva familiare e così mi misi in disparte per osservarla senza disturbare. Muoveva i piedi esattamente come io muovevo i miei quando addormentavo i piccoli della scuola, teneva la bambola tra le braccia proprio come me e cantava le melodie da me scelte imitando alla perfezione l’intonazione della mia voce! Mi commosse moltissimo, soprattutto perchè non mi ero mai accorta di essere osservata!

Oltre agli oggetti, i suoni e i colori, anche le emozioni, i comportamenti e gli atteggiamenti sono parte dell’ambiente ed i bambini imparano a relazionarsi, a reagire agli eventi e alle situazioni in base alle modalità che hanno assorbito.

L’intelligenza emotiva si educa, attraverso l’ambiente emotivo che viene vissuto ed introiettato.

Perciò non solo dovremmo scegliere un arredo curato per la sua stanza, un colore tenue ed accogliente per le pareti, oggetti belli ed adeguati, vestiti comodi, pappa semplice e genuina, una musica dolce ed armoniosa, ma dovremmo anche scegliere con chiarezza e precisione le parole che pronunciamo, scegliere con cura il tono che usiamo per rivolgerci a nostro marito/moglie/figli, scegliere di reagire con calma e fiducia alle piccole gradi difficoltà quotidiane, scegliere di accogliere un ospite con il sorriso, scegliere di muoverci con ordine nell’ambiente ed avere cura di ogni oggetto che manipoliamo. Tutto ciò senza dimenticarci mai che i bimbi ci guardano, tanto, tanto, ci stimano, ci reputano super eroi in grado di fare cose straordinarie (come scolare la pasta, allacciarsi le scarpe, alzare la tapparella, rifare il letto, lavarsi i denti, pronunciare migliaia di parole, leggere un libro, pettinarsi..) siamo per loro il miglior modello di vita che possa esistere! Cosa può esserci di più gratificare per mamma e papà?!

Una risposta a "Click-Clack"

  1. quante cose sto imparando cara annalisa e anche confermando nella mia vita di tre volte mamma, grazie nanni! penso che abbiamo una grande responsabilità ! ancora una volta i nostri figli , se solo noi lo vogliamo, possono stimolarci a diventare persone migliori! ognuno con la propria storia, vissuti , i propri limiti e punti di forza .Credo che la perfezione non sia di questo mondo ma dobbiamo assolutamente dare il meglio di noi stessi in ogni momento! fosse che non stiamo propriamente in forma! non importa! quante volte capita nella vita, a me ultimamente, spesso! ma vado avanti consapevole dell’ importanza delle mie azioni e parole nella vita dei miei tre figli !E quando sbaglio?…dico senza paura ” mi dispiace ” e correggo e ricorreggo e magari vado anche in crisi ma non mi stanco mai di mettere in discussione.piccolo aneddoto : l’ altra sera ero nervosissima e ho alzato la voce con i 2 figli grandi…francisco di 11 mesi mi stava osservando, ma non ce l’ ho fatta a trattenere l’ emozione di quel momento !oltre che arrabbiata ero anche frustrata dall’ incapacità che avevo avuto di trasformare la rabbia in qualcosa di più efficace che una sfuriata. Risultato: Francisco , nel bel mezzo dello show mi guarda e sfodera uno dei suoi più bei sorrisi e inizia a battere le mani ridendo a crepa pelle! la risata è stata contagiosa ed abbiamo iniziato tutti a ridere come matti! GRAZIE FRANCI…NON LO FACCIO PIù GRAZIEEEE!

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