Mamma! Quando te ne vai, salutami!

nina al telefono“Vai adesso che non ti guarda!” dice la nonna/la tata/il papà….

E così la mamma, in punta di piedi, apre la porta e si allontana, tirando un sospiro di sollievo non sentendo il proprio figlioletto piangere.

Trascorsi pochi minuti il bambino comincia a guardarsi intorno smarrito…. Cosa cercherà? forse la sua mamma?

“Che c’è amore?” dice la nonna/la tata/il papà facendo finta di non capire.

Il piccolo, ovviamente, scoppia a piangere.

Allora, la nonna/la tata/il papà, provano a consolare, con estrema fatica, il cucciolo smarrito cercando di sdrammatizzare.

Ebbene, per questo piccoletto la sua mamma è sparita, non è andata via, è proprio sparita. Quando, in realtà, sappiamo bene, è solamente andata a lavorare, a fare la spesa o dal dentista!

Si crede di far bene lasciando il bimbo tranquillo quando ci allontaniamo, ma in realtà non c’è nulla di peggio.

Il bimbo va salutato, sempre!!! Rischiando magari di scatenare un pianto che però il bambino imparerà  con il tempo a gestire. Sempre essere reali, autentici, trasparenti con i bimbi, anche quando sono ancora molto piccoli! “Ingannarlo” è sempre una scelta sbagliata!

Staccarsi dalla mamma è un processo che il bimbo prima o poi dovrà sperimentare, ma ci sono piccoli accorgimenti che permettono che ciò avvenga con serenità.

1. Prima di tutto iniziare con distacchi brevi, allontanarsi per pochi minuti e poi ricomparire per poi aumentare gradualmente il tempo del distacco.

2. Uscire sempre mostrando il nostro sorriso più smagliante! Il bimbo deve essere contagiato dalla vostra serenità! Ciò permette al bimbo di ricevere dalla mamma il messaggio non verbale “stai tranquillo! va tutto bene! non sta accadendo nulla di preoccupante”!

3.Quando si decide di uscire, farlo. Non tornare indietro e non esitare.

4.Al rientro essere felici di rincontrarsi, raccontare ciò che si è fatto e chiedere al bimbo come ha trascorso il tempo in sua assenza.

5. Chiedere la collaborazione di chi rimarrà con il piccolo: domandargli di sfoderare tutte le sue capacità “seduttive” per attrarre al massimo l’attenzione del bambino permettendogli così di concentrarsi su una attività estremamente attraente!

6.  Infine ricordasi che prima o poi sarà il nostro piccolino a salutarci prima di uscire…..

35 risposte a "Mamma! Quando te ne vai, salutami!"

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  2. Ho letto questo tuo post con vera soddisfazione. Chi opta per una scelta che non sia la fuga viene visto come un alieno che vuol far solo piangere i propri figli e lasciare nei guai chi li accudisce, quando in realtà è l’esatto contrario. Per fortuna in casa hanno condiviso quasi subito questo mio modo di fare. La vera difficoltà l’ho avuta il primo giorno di asilo, scontrandomi con l’ignoranza e l’ottusità di una maestra, come racconto nel mio post “Primo giorno di asilo con doppia sorpresa, per mamma e figlia” (ecco il link se ti va di leggerlo: http://www.iotifopervoi.it/index.php/2014/09/18/giorno-asilo-doppia-sorpresa-per-mamma-figlia/). Mamme come noi pensano davvero, con la testa oltre che con il cuore, al bene dei loro figli, checché se ne dica!

    • Condivido in pieno! Mia figlia ha pianto per il distacco fino ai 7 anni, io ogni volta la salutavo e baciavo con il sorriso anche se con il cuore a pezzi…risultato ora è una diciassettenne equilibrata e molto indipendente, che vive in modo saggio le partenze senza angosciarsi

      • Ti sei comportata nei migliori dei modi. Io non sono ancora mamma ma mia mamma, con me da piccola, mi ha fatto soffrire non poco. Quando andava via..lo faceva di nascosto..in punta di piedi..credendo fosse il modo giusto quando invece la cosa migliore é parlare molto con i bimbi. Ne pago le conseguenze ancora adesso. Mi sento triste ed infelice piangendo spesso e quando faccio presente ciò, mi ride in faccia. Per me é uno strazio. Ciao.

  3. A me è accaduto esattamente la stessa cosa per l’inserimento al nido di entrambe le mie figlie, dove ho cercato di spiegare -ahimè invano- l’importanza del saluto da parte della mamma che invece le maestre impedivano ed evitavano scrupolosamente! Spiegazioni, le mie, che erano persino motivate da esperienza diretta, avendo in precedenza lavorato in un nido come educatrice, e avendo sperimentato in maniera tangibile gli effetti e le conseguenze di una tale mancanza. Alla fine ho rinunciato a tentare di convincerle, ma se con la prima bambina sono stata più tollerante e “insicura” con la seconda mi sono imposta anche con la presenza fino a quando la bambina non era pronta alla separazione. Il risultato è stato un inserimento molto più sereno!

  4. Concordo su quest’articolo, anche se poi nella realtà non è così semplice come l’articolo lo fa sembrare…vorrei aggiungere che molto spesso ciò accade quando il bimbo non può accorgersi che un genitore o i genitori stanno uscendo…per fare un esempio, molto spesso capita che il bimbo, a fine giornata, si addormente tra le braccia della mamma, del papà o della mamma e del papà per poi svegliarsi nel lettino solo/a senza trovare ne il padre ne la madre e magari la baby sitter o la nonna ecc ecc…quindi non sempre è possibile e non credo sia giusto svegliare il bimbo che dorme per avvisare che si sta uscendo, però in quelle rare circostanze in cui capita di doversi allontanare dal bimbo è giusto, a parer mio, cercare di rispettare la scalette delle cose da fare descritte nell’articolo.

    Ciao Filippo

    • Che c’entra quando il bimbo dorme???? L’articolo non fa alcun riferimento a questo. Il “truma” è il vedere il genitore andar via senza mai salutare ma fuggire, se sta dormedo questa fase nemmeno la percepisce.

      • Il “bambino dell”articolo” non li vede andar via senza saluto, si accorge all’improvviso che sono spariti, quindi c’è una sostanziale differenza e concordo con il signore che esprime l’ impossibilità di poterli salutare sempre e in ogni circostanza

  5. Verità sacrosanta e molto spesso difficile da far capire a madri che se ne vanno piangendo più dei loro bambini…ma ci sta, è il nostro lavoro! Affacciarsi alla finestra e vederla andar via , nominarla e spiegare con tono pacato sicuro e convincente che è andata via ma…torna alla fine fa di una forte frustrazione una fortissima relazione di fiducia con la persona che rimane e che da un chiaro messaggio che non è “una sostituta” di mamma ma proprio un’altra persona… che gli vorrà ugualmente bene. Anche la mamma va capita e rassicurata, aiutata forse: una mamma serena fa sempre un bimbo sereno!
    Barbara, educatrice di nido Montessoriano.

  6. ho letto diverse mamme che hanno avuto problemi con le maestre che non volevano che loro salutassero i loro piccoli, io mi ritengo fortunatissima! La maestra del nido ha sempre chiesto di salutare la bimba anche se l’avei dovuta lasciare in lacrime e ho sempre seguito la regola anche a casa, pur essendo contrastata dai miei genitori….. Concordo con quanto detto, sempre salutare prima di uscire!

  7. io ho sempre salutato mia figlia, ovviamente quando è sveglia! non me la sono mai sentita di scomparire! allo stesso modo la ho sempre informata la sera prima o la mattina di chi sarebbe andata a prenderla al nido, ora all’asilo. cmq quest’estate a 2 anni e mezzo è capitato che io e il padre ci siamo allontanati senza avvisarla lasciandola con la nonna . al ns ritorno mi ha sgridata dicendo: mamma quando esci mi devi salutare!!!

  8. Mia figlia va a un nido Montessori..e la pensano esattamente così 😉 durante l’inserimento la mamma andava “a fare la spesa”, “a comprare il latte o i biscottini” e ricomparivo dopo mezz’ora, poi un’ora e pian piano sempre di più fino ad arrivare “la mamma va al lavoro” …purtroppo la verità…..ma ora devo dire la verità sono contenta che la bambina resta tranquilla, gioca subito con gli altri bimbi, mi da il bacio prima che vado via e spesso appena arriviamo si butta tra le braccia dell’educatrice….certo non sempre è così, soprattutto il lunedì dopo due giorni a casa..qualche lacrimuccia ogni tanto scende…però pazienza, poi si calma..lo so 😉 🙂

  9. Ciao, ho letto questo post che condivido a pieno!! Anch’io sono del parere che i bimbi vanno salutati quando la mamma va via…io con mia figlia ho sempre fatto così, anche se poi è dura lasciarli quando piangono ma in questo modo loro si abituano al distacco. Un’altra cosa che faccio quando devo andare via, preparo mia figlia al distacco in anticipo dicendole che per esempio, vado a lavoro, che poi torno ed insieme facciamo “una determinata cosa”, così lei arriva preparata e mi saluta contenta. Al rientro le racconto cosa ho fatto e lei mi dice invece come ha trascorso la giornata. I bambini vanno preparati su tutto! Grazie!
    Teresa

  10. ciao American baby, semplicemente meraviglioso. tutto lo staff, la titolare, purtroppo l’anno prossimo per raggiunti limiti di età dovrò lasciarvi. sentirò la vs. mancanza …… nonna gio

  11. Io sono insegnante di scuola materna da ben 36 anni….e di inserimenti di bimbi ne ho vissuti tanti….io e le mie colleghe lavoriamo cosi primo e secondo giorno… Il bimbo viene a scuola e resta con la mamma…..il terzo giorno la mamma si stacca una mezz’oretta dal suo piccolo motivandogli il distacco…. Es(vado a prendere il pane , vado a spostare l’auto,vado a pagare una cosa in un ufficio…vado ecc) ecco che il bimbo si abituerà gradatamente a distaccarsi dalla mamma…e trascorrere serenamente le ore senza la sua presenza!!!!!

  12. Buonasera a tutti, sono Anna neo iscritta e mamma di Ginevra che ha quasi 5 mesi. Ho cominciato a lavorare che lei aveva 15 giorni e il distacco è stato difficile nonostante io non credevo di riuscire a provare qualcosa del genere per una piccoletta di pochi giorni; ero molto impaurita quando ho guardato quelle due asticelle sul test di gravidanza, non l’avevo presa troppo bene: troppi SE, troppi MA , poi è nata, me l’hanno messa sulla pancia e ha fatto quello che a me è sembrato un sorriso. Amore a prima vista. Il distacco è difficile e ci metto tutta la positività che mi è possibile ma è dura.

  13. ….è propio così. …io x mia scelta ho cercato sempre di dire la verità ai miei figli….soprattutto al più grande che all’età di 2 anni restava a casa con i nonni quando andavo a lavoro.prima di uscire mi diceva ciao mamma!!! Fai piano….il secondo invece vuile sempre un bacetto prima che vado via….
    È vero però. ..restano più sereni.

  14. Per fortuna le maestre all’asilo qui da me addirittura se il bimbo corre in classe senza salutare gli dicono di dare il bacino e salutare mamma! E se piange idem, anzi permettono di accompagnarlo dentro

  15. Bel post. Ho sempre salutato la mia bimba, i primi tempi ha pianto un pò ma poi passa. Prima e dopo l’asilo bisogna essere molto presenti con loro, poi l’asilo sarà un bel diversivo e un posto dove giocare e confrontarsi con altri bimbi e quindi crescere. La cosa importante e trovare un buon asilo e ne ho girati 4 prima di trovare quello giusto.

  16. La mia piccola ha due anni e mezzo e per un anno ha vissuto con la nonna e mi vedeva solo il fine settimana per portarla a casa (problemi di logistica) adesso viviamo insieme ma quando vado a lavoro o la lascio dalla nonna la notte per dormire (per non svegliarla presto) ovviamente per non farla piangere scappo, mentre di giorno le dico che vado a lavoro, a volte capisce a volte scoppia in lacrime, quando torno però è sempre strafelice di vedere la mamma, ma non vuole stare con la nonna perchè ha paura che la lascio lì e me ne vado. anche se sono così piccoli si può fare il discorso di salutarli e poi raccontare la giornata?invece se siamo a casa posso uscire quando voglio che lei non piange, che fare?

  17. Condivido pienamente! Il distacco dal figlio piccolino, sveglio, per esigenze improcrastinabili di lavoro, salute, etc., deve essere effettuato con il saluto e la comunicazione del dover uscire, lasciandolo alle cure di persona di fiducia, indicando sommariamente il motivo e la necesssità e possibilmente anche il tempo dell’assenza, ovviamente e gradualmente preannunciati, per prepararlo gradatamente al momentaneo distacco. Impostare il rapporto sulla sincerità con i figli, da quando sono piccoli, ed in genere con le persone care, è essenziale per instaurare il correlativo clima di fiducia in casa, e perchè nò?, anche sul lavoro.

  18. Verissimo!
    Ho sempre salutato il mio bimbo prima di andare a lavorare. Io lavoro di pomeriggio è finita da che aveva pochi mesi.
    Ora ha un anno e mezzo e sa perfettamente che quando di risveglia dal sonnellino dopo pranzo alle 16 arriva il nonno di turno e la mamma (io) esce di casa. Molte volte mi accompagna alla porta e me la chiude in faccia! Ma prima sempre un bel bacio!

  19. molto bello, però…accanto alla parola mamma dovete metterci un /papà, lo stesso dovete fare quando dite nonna/tata/papà/e mamma. il “trauma” del distacco lo subisce per ENTRAMBI i genitori, NON si distacca solo la mmama e NON è solo il papà quello che si trova a dover “ingannare/consolare” il figlio. Sono piccole cose che rappresenta grandi inizi per una pari genitorialità reale e non solo verbale. Grazie

  20. Il saluto è educazione sempre, con tutti. Non ho mai nemmeno pensato di non salutare la mia bimba da quando ho ripreso il lavoro dopo la maternità. Lei ha 8 anni ora e non ha mai avuto problemi di distacco dal nido alle elementari. Noi ci aabbracciamo anche fuori da scuola per il saluto, non tutte le mattine ma lo facciamo . Ah! L’abbraccio c’è anche all’uscita

  21. Mio figlio è un po’ più grandicello, ha 10 anni e lo abbiamo lasciato in una colonia con il suo cuginetto, premetto che è molto emotivo e che fa fatica a lasciarci, adesso tutte le sere quando possiamo chiamarlo entra in una malinconia ed inizia a piangere singhiozzando!!!
    ci sentiamo inermi e allo stesso tempo tristi!!! non sappiamo se correre a prenderlo o lasciarlo dov’è…
    non vorremmo traumatizzarlo insistendo lasciandolo la, andare a prenderlo potrebbe fare danni maggiori!!!
    cerchiamo consigli…

    • Buongiorno Giovanni,
      credo che forzare le situazioni non sia mai un bene. io, parlo da mamma, andrei a prenderlo. organizzando però, per i prossimi tempi, molte occasioni dove possa stare da solo a sperimentarsi con gli altri e con se steso che siano però brevi.
      ciao!

  22. Pingback: Genitori fuori a cena senza sensi di colpa

  23. Ciao ho bisogno di un consiglio! Ad ottobre la mia Maya compirà 1 anno ed io dovrò fare un intervento che mi porterà via da casa, a 1000 km circa, per almeno una settimana. Lei resterà nella nostra casa con mia madre e mia sorella, che adora, ma con le quali è abituata a stare qualche ora per tre gg a settimana! Cosa possiamo fare per rendere questa settimana più serena possibile?😒

    • buongiorno francesca! credo molto nel potere della “scorta d’amore”: prima di partire stia con la piccola il più possibile dandole tanto contatto e vicinanza. Io non mi farei sentire durante la settimana di lontananza (con video chiamate o altro) e mi metterei nell’ottica di idee che al rientro lei avrà bisogno di recuperare tutta la lontananza vissuta, pertanto non prederei alcun impegno al mio rientro e rimarrei a stretto contatto con la bimba fino a che dimostrerà di averne bisogno. Potrebbe succedere che al rientro non la vorrà lasciare mai, neanche per andare al bagno, accolga quella sua fragilità con il contatto e l’affetto. Durante la sua assenza credo che le sue routine non debbano essere troppo stravolte ma mantenute quanto possibile e anche le nuove routine che creerà con la nonna e la zia saranno per lei fonte di ordine e conforto. Questo è il pensiero che mi viene da condividere. In bocca al lupo per tutto!

      • Grazie mille, al ritorno sarò in casa con Lei, ma non potrò prendermene cura, x almeno un mese!
        Spero che non ne risentirà tanto!

    • Io sto vivendo questo problema con la mia piccola di tre anni oggi secondo giorno di scuola il cuore a pezzi non sono riuscita a lasciarla lì penso che ho sbagliato, ma non so come gestire la cosa sono distrutta

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